Con il termine disturbo di personalità si intende un modello abituale di comportamento e di esperienza interiore che determina nell’individuo attitudini relativamente inflessibili, di percepire, reagire e relazionarsi alle altre persone e agli eventi; tali modalità riducono pesantemente le possibilità del soggetto di avere rapporti sociali efficaci e soddisfacenti per sé e per gli altri.
Tale modello si manifesta in due o più delle seguenti aree:
- cognitività: modi di percepire, interpretare le cose.
- affettività: varietà, intensità e adeguatezza della risposta emotiva
- funzionamento interpersonale
- controllo degli impulsi.
I Disturbi di Personalità vengono raggruppati in tre Cluster (Insiemi):
- Cluster A: disturbi di personalità caratterizzati da condotte strane o eccentriche
- Cluster B: comportamenti drammatici o eccentrici.
- Cluster C: condotte ansiose o inibite.
E’ assolutamente normale, leggendo le caratteristiche dei tre raggruppamenti, riconoscere alcune delle caratteristiche di uno o più di essi come proprie. Ciò non indica ovviamente la presenza di un disturbo. Occorre infatti differenziare i concetti di disturbo e tratti di personalità: questi ultimi sono modi costanti di pensare e rapportarsi nei confronti dell’ambiente e di se stessi che si manifestano in diversi contesti sociali e personali. Solo quando questi diventano rigidi e non adattivi e causano una compromissione del funzionamento dell’individuo o una sofferenza significativa, si parla di disturbo di personalità. E’ sempre buona regola evitare le “autodiagnosi” ed affidarsi per questo al professionista.
Ognuno di noi ha particolari e caratteristiche modalità di relazionarsi agli altri e agli eventi (tratti di personalità). Ad esempio, le persone tendono a gestire le situazioni problematiche in un modo peculiare. Per esempio, alcune persone reagiscono a situazioni problematiche cercando aiuto e supporto; altri preferiscono fronteggiare le stessi situazioni difficoltose in totale autonomia. Alcuni individui minimizzano i problemi mentre altri li esagerano.
Le persone in grado di adattarsi efficacemente alle diverse situazioni della vita tendono ad assumere una modalità alternativa quando lo stile abituale risulta inefficace. Al contrario, gli individui con un Disturbo di Personalità sono rigidi e tendono a rispondere in modo inappropriato ai problemi della vita fino al punto che le relazioni con i propri familiari, gli amici e i colleghi di lavoro divengono difficoltosi, insoddisfacenti conflittuali o vengono sistematicamente evitati. Tali modalità disadattive appaiono generalmente in adolescenza o nella prima età adulta e tendono a rimanere stabili nel tempo.
La maggior parte delle persone con un Disturbo di Personalità risulta insoddisfatta e sofferente rispetto alla propria esistenza, inoltre, presenta numerosi problemi interpersonali sul lavoro o nelle situazioni sociali. Sono molto frequenti sintomi depressivi, ansia, abuso di sostanze o disturbi alimentari. I soggetti con un Disturbo di Personalità sono ignari che il loro pensiero o i propri modelli di comportamento sono inappropriati e disfunzionali: quindi, tendono a non cercare l’aiuto di uno specialista.