Come spesso mi piace fare, parto dallo spunto che mi suggerisce anche questa volta un poetico albo illustrato per l’infanzia. (Già, perché quello che si narra ai nostri bambini, molto spesso colpisce anche il nostro Bambino Interiore.).Si tratta del libro Ascolta di Cori Doerrfeld. La dedica recita: “ per chiunque si stia rialzando in piedi”.
E in questa epoca in cui tante certezze sono crollate, tante esistenze sono entrate in crisi, tanti sistemi hanno subito forti scossoni, ecco ancora una riflessione sulla resilienza e sopratutto sulla capacità di stare davanti al dolore, condizione indispensabile per poi potersi “rialzare”.
“Un giorno, Timmy decide di costruire qualcosa. Qualcosa di nuovo. Qualcosa di speciale”. Nel suo pigiamino a righe, il piccolo Timmy costruisce con i suoi mattoncini di legno una costruzione davvero stupefacente. “Ma poi all’improvviso- uno stormo di cornacchie spaventate distrugge tutto in un secondo-“…viene tutto giù”. La storia narrata non si sofferma sulla reazione del piccolo Timmy, ma le illustrazioni ce lo mostrano rannicchiato al bordo della pagina. Di lì in poi si sussegue una processione di animali che, nell’intento benevolo di alleviare il dolore e la frustrazione del piccolo, provano a suggerirgli pratiche soluzioni salvifiche: gridare, far finta di nulla e rimettersi a lavoro, riderci su, lasciar perdere e pensare ad altro, nascondere tutto o distruggere la costruzione di qualcun altro.
Tuttavia Timmy non riesce a cogliere nessun suggerimento, e nulla funziona nel modo sperato dai suoi amici animali. Ho incontrato diversi Timmy anche io, nel mio studio, rannicchiati un po’ nell’angolo della pagina della loro vita presente, sfiduciati, impauriti, arrabbiati, delusi, tristi. E anche loro avevano per lo meno tentato di affrancarsi dal dolore, di distrarsi da un’urgenza emotiva, di assopire un certo subbuglio interiore, di mettere tutto sotto il tappeto o di scaricarlo lontano da sé. Questo a volte funziona, o sembra funzionare, per un po’, poi però tutto torna su.
Per Timmy le cose cambiano improvvisamente quando arriva un coniglio, che “si fa sempre più vicino”. Il coniglio è il primo e l’unico che non gli dice nulla, non gli suggerisce di fare nulla. Ma sta lì. Testimone consapevole, come dice Alice Miller. “Stai con me, per favore”, gli chiede Timmy. Il coniglio, orecchie ben tese e bocca chiusa, “lo ascolta”. Quelle orecchie pazienti e quella presenza attenta a lui iniziano a creare un breccia nella diga (nella difesa direbbero gli psicologi) che teneva a freno tutte le emozioni del bambino.
Timmy inizia a parlare, poi si concede anche di gridare la sua rabbia, la sua frustrazione. Racconta, ricorda, narra. Finché, potendo fare l’esperienza di sentire accolte, riconosciute, validate le sue emozioni, accade che Timmy recupera le sue energie, ritrova le sue risorse e ricomincia a costruire o, potremmo anche dire, comincia a ricostruire. Un albo sul valore e sull’importanza dell’empatia, sul recupero della capacità di dare spazio e ascolto ai propri vissuti. Un albo che insegna la resilienza attraverso l’ascolto. Ascoltare noi stessi ci fa paura, allora ci riempiamo di rumori, di cose. E metterci in ascolto è sempre una grande sfida.