La fascia di età della preadolescenza e dell’adolescenza necessita di un’ attenzione particolare, in quanto rappresenta un processo evolutivo di elevata complessità. La condizione di equilibrio che si era stabilita nell’infanzia inizia a vacillare e finisce per arrestarsi con il momento di massima crescita, quando i rapidi cambiamenti indotti dalla spinta puberale, associati alle forti pressioni sociali provenienti dal mondo esterno infrangono la stabilità e la sicurezza.
Non sempre i genitori sono in grado di comprendere cosa avviene nella mente e nel corpo del proprio figlio. “Non lo riconosco più” – dicono frequentemente – “non so che cosa gli stia succedendo”. E’ importante quindi tenere presente che si tratta di un processo evolutivo che non riguarda solo i ragazzi, ma l’intera famiglia.
In altre parole, gli adolescenti mostrano difficoltà a comunicare con gli adulti, ma anche questi ultimi manifestano un elevato grado di difficoltà a comunicare con i ragazzi, ad accettare il loro cambiamento, a rispondere positivamente ai nuovi bisogni spesso contraddittori, di autonomia e di protezione.
L’inserimento nella scuola, l’integrazione con i coetanei, l’apprendere le regole sociali dello stare in gruppo sono solo alcune delle condizioni che il bambino o l’adolescente si trovano ad affrontare e non è raro che, durante tali esperienze, possano incontrare delle difficoltà. A volte le difficoltà ed il disagio sono tali da compromettere il funzionamento psichico della persona, dando luogo ad una sofferenza che spesso i bambini ed gli adolescenti non riescono ad esprimere in modo chiaro e che può evolvere verso lo sviluppo di un vero e proprio disturbo mentale. É importante, per questo, individuare eventuali segni di difficoltà che il soggetto presenta, al fine di prevenire la strutturazione di una patologia. Alcuni segnali di difficoltà possono essere, ad esempio, una riduzione del peso corporeo, difficoltà con l’alimentazione, un declino nel rendimento scolastico, una chiusura nelle relazioni sociali, crisi di ansia, “sfuriate” incontrollabili, a momenti depressivi, a variazioni di umore.
Tuttavia, è da considerare che alcune manifestazioni emozionali e comportamentali possono essere transitorie e dipendenti dal contesto. Per questo motivo la diagnosi in ambito evolutivo va effettuata da un clinico esperto in età evolutiva attraverso un’accurata valutazione diagnostica che prenda in considerazione il carattere transitorio di alcuni comportamenti e le trasformazioni fisiche e mentali tipiche di questa fascia di età. L’intervento psicologico in età evolutiva può essere indicato sia in presenza di difficoltà limitate, puramente a scopo di prevenzione e sostegno, sia in caso di disturbo conclamato, sotto forma di psicoterapia.
Nella consulenza psicologica per l’adolescente, attraverso un colloquio conoscitivo (in primis con i genitori, poi con il bambino o l’adolescente) lo psicologo individua i nuclei problematici, aiuta l’adolescente a osservare dentro se stesso e a comprendere i propri bisogni, incoraggia e sostiene il processo di crescita nel pieno rispetto dei tempi sia individuali che familiari.