Il conflitto è un aspetto necessario e vitale nelle relazioni umane. In ambito evolutivo esso è funzionale al processo di individuazione e al riconoscimento delle differenze. Abbiamo tutti ben presente la “fase del no” che attraversano i bambini intorno ai 2-3 anni. L’accesso al no permette al bambino di giungere ad una completa distinzione e riconoscimento di sè, rispetto alla madre e all’ambiente esterno. In adolescenza, si attraversa un secondo tempo di questa fase conflittuale nella crescita evolutiva: come a due anni il bambino ha bisogno di dire no per poter iniziare a separarsi dalla mamma e sperimentarsi come individuo, in adolescenza il ragazzo ha nuovamente bisogno di “confliggere” per potersi costruire come persona separata e diversa dai suoi genitori.
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