“Una casa per il paguro Bernardo” di Eric Carle.
Mi capita, a volte, di legare le mie riflessioni sui percorsi di crescita personale dei pazienti che incontro, e accompagno in questo cammino, alle tracce emotive che mi suscita la lettura di un albo illustrato per l’infanzia.
Il paguro Bernardo è cresciuto e si accorge che la sua casa-conchiglia oramai gli sta stretta: deve cambiarla, lasciarla per cercarne una più grande. Ma per renderla bella come la sua vecchia casa avrà bisogno dell’aiuto di tanti nuovi amici: un anemone, un corallo, una stella marina, un riccio, una chiocciola di mare e persino un pesce lanterna. Questo albo illustrato rappresenta una viaggio nelle profondità del mare per scoprire che i cambiamenti, anche se fanno un po’ paura, possono essere avventure meravigliose. La meta tanto ambita porta alla scoperta valori e sentimenti sconosciuti fino ad ora al nostro Bernardo… Il viaggio così facendo si trasforma in un dono… l’incontro con l’altro è sempre una scoperta ed un momento di crescita.
Il viaggio di Bernardo è equiparabile al percorso di sviluppo di ogni bambino, percorso che promuove lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia al fare parte tutti dello stesso mondo.
Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, sentirsi rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità.
Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia di sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie adattive; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte ed assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
E nella trama delle mie riflessioni, spesso si legano i percorsi di una crescita sana e “sufficientemente buona” a cui ogni bambino avrebbe diritto, con i percorsi di crescita, laddove fosse stata interrotta, o di rinascita di un individuo che viene in terapia. Il viaggio di Bernardo è, dunque, metafora del viaggio che fa anche la persona che affronta un percorso di psicoterapia: si accorge che la sua conchiglia gli sta stretta, non può più muoversi agevolmente, in qualche modo qualcosa che fino a quel momento aveva funzionato ora non funziona più come prima. Occorre pian pianino abbandonare la cara vecchia casa-conchiglia e avventurarsi nell’incontro del nuovo.